Descrizione
Di una questione di confine per Claviere si è incominciato a parlare successivamente all'adozione della Convention et article secret entre S.M. le Roi de France (Louis XV) et S.M. Victor Amédée II Roi de Savoie sur l'exécution de l'article IV du Traité D'Utrecht firmata a Parigi il 4 aprile 1718, in attuazione dell'art.4 del Trattato di Utrecht del 1713. Con tale convenzione si riconosceva Claviere al Re di Savoia - divenuto poi Re di Sardegna - ai sensi dell'art.1, disponendo che:
«Sua Maestà Cristianissima e Sua Maestà Re di Savoia hanno convenuto che il villaggio o frazione di Claviere è compreso in ciò che è in conformità del sopracitato art.4 del Trattato di Utrecht ed è stato ceduto a sua Maestà di Savoia come metà dell'altopiano del Monginevro, detta metà essendo ad una uguale distanza del detto villaggio di Claviere con il villaggio di Monginevro, restando detto villaggio di Monginevro al Re Cristianissimo mentre quello dalla parte di Claviere viene ceduto al Re di Savoia.»
(Convention et article secret entre S.M. le Roi de France (Louis XV) et S.M. Victor Amédée II Roi de Savoie sur l'exécution de l'article IV du Traité D'Utrecht, tradotto dal francese)
Il suddetto confine, seguendo all'incirca la linea spartiacque con leggero vantaggio della Francia, restò completamente immutato fino agli esiti del secondo conflitto mondiale, quando - in forza dell'Allegato II del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 - nel settore dello Chaberton la frontiera intorno a Claviere veniva fissata nel modo seguente:
«Contornando così a nord il villaggio di Claviere, che resta in territorio italiano, il tracciato raggiunge il Rio Secco a circa 200 metri a monte del ponte di Claviere, ne discende il corso, segue poi il corso della Doire Ripaire (Dora Riparia) fino alla strada da Clavières a Val Gimont, che è lasciata all'Italia e segue quindi detta strada fino al ponte sul Gimont.»
(Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze Alleate ed Associate - Parigi, 10 febbraio 1947, Allegato II - Frontiera franco-italiana - Chaberton)
Il suddetto tracciato divideva però quasi a metà il villaggio di Claviere, i cui edifici posti a ovest del Rio Secco risultavano ormai essere in territorio francese. Ancora, la strada della Val Gimont diventava frontaliera, la linea di confine seguendo sin dall'inizio il bordo della carrareccia. Claviere, inoltre, perdeva ogni impianto di risalita, i campi da golf e si riduceva quasi a un'enclave.
Posto di confine italo-francese, ora dismesso
Venti anni dopo vari tentativi di risoluzione della questione, con lo scambio di lettere del 28 settembre del 1967, l'Italia e la Francia pervennero a un accordo[6] secondo il quale la frontiera:
«Contornando così da nord ad ovest il villaggio di Claviere lasciato in territorio italiano, incontra il Rio Secco a 200 metri circa dopo il ponte di Claviere, poi la strada a 350 metri a sud-ovest dello stesso ponte e discende perpendicolarmente fino a 10 metri dalla Dora Riparia. Correndo parallelamente alla suddetta ad un intervallo minimo di 10 metri, contorna la strumentazione inferiore della teleferica lasciata alla Francia[7] e si ricongiunge alla Dora Riparia a cinquanta metri dalla sua confluenza con il Rio Secco. Dopo aver disceso il suo corso per circa 150 metri, raggiunge orizzontalmente un canale lasciato all'Italia, parallelo alla strada da Claviere alla Val Gimont e che segue fino al ponte sul Gimont.»
La rettifica di frontiera in questione, materializzata sul terreno con demarcazione del 1975, restituisce a Claviere tutte le abitazioni del paese a ovest del Rio Secco, lasciando inoltre qualche margine territoriale verso la zona della Piccola Dora, dei campi da golf e dell'inizio della Val Gimont, per un totale di 0,10 km² di territorio retrocesso all'Italia.
Nonostante lo spostamento del confine di stato, il Posto di Dogana restò al centro del paese, con i conseguenti ingorghi di traffico, fino al 23 giugno 1989, quando venne trasferito ai margini dell'abitato.
«Sua Maestà Cristianissima e Sua Maestà Re di Savoia hanno convenuto che il villaggio o frazione di Claviere è compreso in ciò che è in conformità del sopracitato art.4 del Trattato di Utrecht ed è stato ceduto a sua Maestà di Savoia come metà dell'altopiano del Monginevro, detta metà essendo ad una uguale distanza del detto villaggio di Claviere con il villaggio di Monginevro, restando detto villaggio di Monginevro al Re Cristianissimo mentre quello dalla parte di Claviere viene ceduto al Re di Savoia.»
(Convention et article secret entre S.M. le Roi de France (Louis XV) et S.M. Victor Amédée II Roi de Savoie sur l'exécution de l'article IV du Traité D'Utrecht, tradotto dal francese)
Il suddetto confine, seguendo all'incirca la linea spartiacque con leggero vantaggio della Francia, restò completamente immutato fino agli esiti del secondo conflitto mondiale, quando - in forza dell'Allegato II del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 - nel settore dello Chaberton la frontiera intorno a Claviere veniva fissata nel modo seguente:
«Contornando così a nord il villaggio di Claviere, che resta in territorio italiano, il tracciato raggiunge il Rio Secco a circa 200 metri a monte del ponte di Claviere, ne discende il corso, segue poi il corso della Doire Ripaire (Dora Riparia) fino alla strada da Clavières a Val Gimont, che è lasciata all'Italia e segue quindi detta strada fino al ponte sul Gimont.»
(Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze Alleate ed Associate - Parigi, 10 febbraio 1947, Allegato II - Frontiera franco-italiana - Chaberton)
Il suddetto tracciato divideva però quasi a metà il villaggio di Claviere, i cui edifici posti a ovest del Rio Secco risultavano ormai essere in territorio francese. Ancora, la strada della Val Gimont diventava frontaliera, la linea di confine seguendo sin dall'inizio il bordo della carrareccia. Claviere, inoltre, perdeva ogni impianto di risalita, i campi da golf e si riduceva quasi a un'enclave.
Posto di confine italo-francese, ora dismesso
Venti anni dopo vari tentativi di risoluzione della questione, con lo scambio di lettere del 28 settembre del 1967, l'Italia e la Francia pervennero a un accordo[6] secondo il quale la frontiera:
«Contornando così da nord ad ovest il villaggio di Claviere lasciato in territorio italiano, incontra il Rio Secco a 200 metri circa dopo il ponte di Claviere, poi la strada a 350 metri a sud-ovest dello stesso ponte e discende perpendicolarmente fino a 10 metri dalla Dora Riparia. Correndo parallelamente alla suddetta ad un intervallo minimo di 10 metri, contorna la strumentazione inferiore della teleferica lasciata alla Francia[7] e si ricongiunge alla Dora Riparia a cinquanta metri dalla sua confluenza con il Rio Secco. Dopo aver disceso il suo corso per circa 150 metri, raggiunge orizzontalmente un canale lasciato all'Italia, parallelo alla strada da Claviere alla Val Gimont e che segue fino al ponte sul Gimont.»
La rettifica di frontiera in questione, materializzata sul terreno con demarcazione del 1975, restituisce a Claviere tutte le abitazioni del paese a ovest del Rio Secco, lasciando inoltre qualche margine territoriale verso la zona della Piccola Dora, dei campi da golf e dell'inizio della Val Gimont, per un totale di 0,10 km² di territorio retrocesso all'Italia.
Nonostante lo spostamento del confine di stato, il Posto di Dogana restò al centro del paese, con i conseguenti ingorghi di traffico, fino al 23 giugno 1989, quando venne trasferito ai margini dell'abitato.